ITINERARI ADRIATICI Marineria chersina - foto

Il capitano di lungo corso Giuseppe Bagatella da Cherso sul piroscafo «Kossuth» della Navigazione libera mercantile; ha navigato per trent'anni su tutti i mari prima di morire a Treviso nel 1975, lontano da Cherso dove la famiglia Bagatella s'era insediata nel 1700 proveniente dal Veneto; fu probabilmente un «fante de mar» a trasformarsi in «paron de barca» ed a formare una dinastia che ebbe il brigantino «Unico» e il brik «Germana Antonio» negli anni 1830-1909; gli eredi navigarono poi sulle navi del Lloyd Triestino, della Fiumana e di società genovesi e veneziane Non abbiamo notizie esaurienti e sicure sulla presenza a Cherso di scuole a carattere professionale e tecnico, ma certamente ne saranno esistite dato che la costruzione frequente in loco di velieri e barche da pesca richiedeva cognizioni sia teoriche che pratiche da apprendersi in scuole adatte e con maestri (mistri) e proti (marangoni) provetti in disegno, in falegnameria, carpenteria ecc. Infatti nell'archivio storico di Fiume, dove si conservano tutti i documenti della comunità chersina scampati alle distruzioni conseguenti alle molte guerre, lontane e recenti, susseguitesi in quella zona, si trova un documento antico sul quale si legge: «3 febbraio 1496: il consiglio della Comunità chersina ha discusso a lungo sulla paga da dare al maestro di scuola che istruisce i ragazzi, i giovani e la popolazione in genere». Il documento non ci dice se questa sia stata la prima scuola a Cherso, o la più vecchia. Questo, della paga, è un argomento che è in relazione all'attività scolastica. Possiamo pensare che a Cherso la scuola sia stata iniziata anche prima del 1496, forse ad opera di ecclesiastici e di mistri originari da Venezia. Infatti in una relazione (riportata negli «Annali Veneti») di Domenico Malipiero da Venezia, datata 27 novembre 1497, si legge del naufragio di due galee da mercato cariche di spezie, nel porto di Cigale (Lussino), davanti alla chiesetta della Madonna dell'Annunziata. Per recuperare le due galee fu necessario mandare da Venezia «grippi, arsali, alberi, pennoni, gomene e cordaggi sottili, 120 uomini marinai e due periti navali: Nicolò delle Tagie e Zuane da Cherso». Quindi c'è la conferma storica dell'esistenza di un «perito navale» da Cherso. Un altro documento basilare sulla scuola chersina è in data 24 aprile 1504 e parla di che cosa si insegnava allora a scuola: 1) istruzione primaria sull'alfabeto, primi elementi; 2) lettura e comprensione dei diversi tipi di scrittura e composizione scritta (alfabeto latino, cirillico e gotico); 3) normale scrittura e comprensione del latino (scuole superiori); 4)insegnamento completo della lingua latina; 5) lezioni sul come si redige un atto di donazione, un contratto di compravendita ed un testamento (nozioni pratiche di diritto civile); 6) recitazione e canto. Quest'ultimo insegnamento si riferiva forse all'uso ecclesiastico; infatti dobbiamo tener presente che in quei tempi la cultura era in prevalenza in mano ai religiosi con caratteri privatistici. Natale Milanovich (Pisino 1973) cita le origini di una Scuola Nautica. a carattere privato, a Cherso intorno al 1842. Il governo austriaco, qualche anno prima, aveva istituito un corso professionale di riparazione, recupero, salvataggio marittimo ed allestimento navale, ma senza risultati notevoli data l'esiguità degli allievi. Radoijza Barbalich (Cronache isolane 1973) scrive che «sviluppo ed incremento della marineria chersina si ebbero nella prima meta dell'800 per interessamento del dott. Silvio Mitis. Cherso si orientava sul commercio marittimo e disponeva di notevoli e qualificati capitani di lungo cabotaggio e di proprietari di grossi velieri da navigazione costiera». Il barone Grimschitz, da Pisino, in risposta al governatore marittimo di Trieste che gli aveva richiesta una relazione sulla Scuola Nautica, così scriveva il 27 dicembre 1844: «Non mi risulta che ci sia una scuola nautica legale a Cherso». Da un'altra comunicazione ufficiale si apprende invece che quasi quattro anni dopo, il é aprile 1848, il barone Grimschitz inviava a Cherso il commissario Henfler; della scuola nautica era preside il prof. Tonello, insegnante valido e rispettato in tutto il circondario. Probabilmente erano in corso gli esami dell'ultimo anno. Nel maggio 1849 troviamo come insegnanti nella scuola nautica a Cherso: Marco dott. Petrie di Shinhofen, direttore dott. G. Colombis; dott. P. Zadro; Giov. Antoniazzo Bocchina; canonico Francesco Valentin per l'insegnamento della religione. Il 15 aprile 1850 i proff. Giovanni Moise e Lorenzo Petris, della scuola nautica, risulta dagli atti siano passati «al ginnasio, scuola di istruzione utile assai per l'elevazione culturale della comunità chersina», mentre il prof. Antonio Tonello, il 22 aprile 1850. è stato trasferito dalla Scuola Nautica di Cherso a quella di Fiume». Questa è un'altra conferma che la scuola nautica è esistita negli anni che vanno dal 1844 al 1849. Furono gli anni nei quali si formarono i capitani di lungo corso Petrani, Gramenuda, Bonmarco, Bagatella, Zadro, Valentin, Lusina, Canari, Morin, tutti discendenti da famiglie venete marinare. Alcuni navigarono su grossi velieri lussignani (Petrani. Morin), altri su vascelli fiumani e triestini. Possiamo dire che nel suo breve periodo di vita la Scuola Nautica di Cherso costituì un episodio interessante per la storia marinara delle isole del Quarnero. La Scuola Nautica passò più tardi a Lussinpiccolo con ben altri risultati di successo e di risonanza nell'ambito della marina austriaca ed ungherese. Marino Coglievina La documentazione è tratta da OtoRi Viesnik (Corriere delle isole) 1981, Lussinpiccolo, direttore responsabile Bernardo Ballon da Vallon di Cherso. Nel numero di giugno di «Fotografare» (Ciapanna Editore, pp. 134, fot., lire 1.500) figurano, tra gli altri servizi, una presentazione della «Praktica B 100«, un'intervista a Fontana, due test sulla Leica R4» e gli obiettivi «Leitz Insieme all'abc delle foto di matrimonio. mistero dei sogni premonitori, la magia dei folletti, il clima astrologico di giugno, le apparizioni del XIX secolo e il generatore psicotronico sono alcuni dei temi trattati nel numero di giugno de «Il Giornale dei Misteri» (Tedeschi Editore. pp. 82, ill., /ire 1.200).

Dal numero 2247

del 03/07/1982

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